V
              Validazione
              La validazione è una procedura che permette sia la conferma di un metodo attraverso un esame, sia l'evidenza effettiva che i requisiti particolari per l'utilizzazione prevista siano esatti. Questa deve soddisfare le esigenze di un campo di applicazione.
                In genere è una procedura che si applica in meccanica o in ingegneria per apparecchi o strumentazioni e materiali, per valutarne il buon funzionamento.
                La validazione fa confronti tra i risultati ottenuti con altri metodi, andando anche a valutare i fattori che influenzano il risultato finale. Valuta anche l'incertezza del metodo, in riferimento alla conoscenza scientifica dei principi teorici del metodo e dell'esperienza pratica.
              Tra i parametri che va a valutare ci sono:
              
                - la precisione, in termini di ripetitività e riproducibilità;
- l'accuratezza;
- la sensibilità;
- l'incertezza.              
Vento
              Il vento è un fenomeno naturale che consiste nel movimento 
                ordinato, quasi orizzontale, di masse d'aria dovuto alla differenza 
                di pressione tra due punti dell'atmosfera. Si forma in seguito 
                a cambiamenti della pressione atmosferica e della temperatura 
                terrestre. In presenza di due punti con differente pressione si 
                origina una forza detta forza del gradiente di pressione o forza 
                di gradiente che agisce premendo sulla massa d'aria per tentare 
                di ristabilire l'equilibrio.
                
                Il vento si definisce stabilendone la sua direzione di provenienza 
                e la sua velocità. La velocità del vento, o meglio 
                la sua intensità, si misura con uno strumento chiamato 
                anemometro e può essere espressa in metri al secondo, in 
                chilometri orari, in miglia orarie o in nodi.
                
                Ci sono venti costanti come l'Aliseo, periodici e variabili legati 
                alle particolari condizioni locali come le brezze.
                
                La Rosa dei Venti è una stella ad otto 
                punte, e ad ognuna di queste corrisponde un vento:
                Nord o settentrione o mezzanotte e dal quale 
                spira il vento detto tramontana 
                Sud o meridione e dal quale spira il vento detto 
                mezzogiorno oppure ostro 
                Est o oriente o levante e dal quale spira il 
                vento detto levante 
                Ovest o occidente o ponente e dal quale spira 
                il vento detto ponente 
                Nord-Ovest, dal quale spira il vento di maestrale 
                
                Nord-Est, dal quale spira il vento di grecale; 
                
                Sud-Est, dal quale spira il vento di scirocco 
                
                Sud-Ovest, dal quale spira il vento di libeccio 
              
              Vertigine
              La vertigine è un sintomo e non una malattia. Può 
                essere definita come una sensazione di instabilità, un 
                disorientamento in relazione alle cose che ci circondano. La sintomatologia 
                vertiginosa può variare da una leggera sensazione di instabilità 
                sino ad una grave e severa sensazione di capogiro. 
              Vetta (esperienza di)
              
              La vetta, meta per eccellenza del percorso che l’escursionista 
                o l’alpinista intraprendono. Simbolo del movimento dell’uomo 
                dalla terra verso il cielo. Luogo privilegiato per una visione 
                del mondo complessiva e decentrata.
                Non sappiamo se il celebre psicologo, Abraham Maslow, fondatore 
                del Movimento Umanista, si dedicasse alla pratica dell’escursionismo 
                o dell’alpinismo. Ma non ci sembra casuale la scelta di 
                due termini che egli introdusse nella tradizione psicologica (di 
                certo quella umanista): “ Esperienza di vetta” e “Esperienza 
                di altopiano” ("Verso una psicologia dell'Essere"; 
                1968).
                Il primo termine, “Esperienza di vetta”, per definire 
                un intenso cambiamento di percezione, dovuto o no che sia ad agenti 
                esterni, di breve durata, ma in grado di modificare in permanenza, 
                anche se di poco, la nostra idea del mondo.
                L’altro, “Esperienza di altopiano” per fare 
                riferimento ad un' esperienza prolungata - talvolta permanente 
                - dello stesso tipo (vedere anche “Sentimento 
              oceanico”).
              
                (Il) Viaggio
                
                Viaticum in latino era tutto quello che un viandante doveva portare con sé, tutto quello che era necessario per il cammino che doveva compiere: la sacca le cose da mangiare, i vestiti, magari un bastone per aiutarsi nei momenti di stanchezza o per difendersi da animali o da  malintenzionati, il denaro. Tutto.
Il viaggio è anche tutto quello che c'è all'interno di uno spostamento da un luogo all'altro: il mezzo di trasporto, il biglietto, la strada, quello che si lascia, quello che si trova. E' il passaggio attraverso paesi e paesaggi vicini o lontani dal nostro, attraverso odori nuovi. Il viaggio può essere un'esperienza del nuovo, uno scoprire qualcosa che non si è mai visto o sentito o avuto. Il viaggio può essere una speranza, magari di lavoro, magari con una lettera di raccomandazione della tasca. Il viaggio può essere incontrare persone nuove, un'esperienza sensoriale ed emozionale nuova attraverso cui si può parlare e raccontarsi come non si farebbe nemmeno con un amico. Il viaggio può essere un sogno, un pensiero, un'immaginazione, una raffigurazione, una metafora, un'esperienza mentale, non solo fisica, un desiderio, la ricerca di qualcosa che non si sa.
Andare, partire all'improvviso, prendere il primo treno o il primo aereo per andare lontano. Lontano magari dalle nostre fatiche, dalle nostre rabbie, dalle nostre delusioni, per cercare qualcosa che non conosciamo, ma che sappiamo è meglio di quello che abbiamo. Almeno per un po' metteremo a posto i nostri pezzi.
Ma nel viaggio non è importante l'arrivare. Nel viaggio noi dobbiamo esserci. Il viaggio noi dobbiamo osservarlo, dobbiamo ascoltarlo, dobbiamo sentirne gli odori, vedere i colori, dobbiamo viverlo.
Il viaggio è un'apertura mentale per andare incontro ad altri modi di pensare. Proust diceva: Il vero viaggio di scoperta non è trovare nuove terre ma trovare nuovi occhi... Il viaggio ti porta, così, a crescere, ti fa sentire più grande, ti segna, attraverso il ricordo del viaggio, di quello che abbiamo trovato, che abbiamo avuto e abbiamo dato. Viaggiare significa tornare più ricchi di quando si è partiti.
Ne viaggio il senso della ricerca non è la meta ma è nel cammino stesso: ...il senso del viaggiare è il viaggiare stesso e non l'arrivare... (T. Terziani).
                FRANCO BATTIATO, Ti invito al viaggio
                  Ti invito al  viaggio
                  in quel paese  che ti somiglia tanto.
                  I soli languidi  dei suoi cieli annebbiati
                  hanno per il  mio spirito l'incanto
                  dei tuoi occhi  quando brillano offuscati.
                  Laggiù tutto è  ordine e bellezza, 
                  calma e  voluttà.
                  Il mondo  s'addormenta in una calda luce
                  di giacinto e  d'oro.
                  Dormono  pigramente i vascelli vagabondi
                  arrivati da  ogni confine
                  per soddisfare i tuoi desideri.
                  Le matin j'écoutais
                  les  sons du jardin
                  la  langage des parfums
                  des  fleurs.