(ottobre 2016)
a cura di Nicola G. De Toma, Vincenzo F. Scala, Vinicio Ruggiero


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I

Incendio – incendi boschivi

In parole povere, per incendio intendiamo quando qualcosa prende fuoco. Il principale effetto della combustione è il CALORE.
Bisogna tenere assolutamente presente alcune cose basilari rispetto ad un incendio boschivo:
• la propagazione dell’incendio in orizzontale è lenta, mentre è sei volte maggiore verso il basso, se l’incendio avviene in un costone.
• l’incendio di albero d’alto fusto proroga per chioma e per caduta di spezzoni incendiati.
• gli incendi estivi sono peggiori degli incendi invernali per il sottobosco secco e per le ampie chiome degli alberi.
• fare grande attenzione alla direzione e alla velocità del vento.
Inoltre bisogna stare molto attenti in quanto l’incendio produce:
- particolato
- gas tossici pesanti
- ossido di carbonio.

(L') infinito

L'infinito è qualcosa che è senza limiti. E' ciò che non ha alcun limite. Può corrispondere a grandissimo, moltissimo. E' nel senso sia del tempo che dello spazio: all'infinito significa senza mai giungere a un punto, a un momento conclusivo. Nell'infinito ci si può perdere, non si trova più né il tempo né lo spazio. Ci si può annullare davanti all'infinità dell'Universo, dello spazio. Si può viaggiare con la mente fino a luoghi nascosti del nostro io. Si può superare ogni barriera, ogni ostacolo. Nell'infinito ci può essere un senso di grande libertà e serenità, ma anche di grande angoscia per quello che non so, dove vado o cosa trovo, o per quanto tempo o per quanto spazio. L'infinito può essere profondità o altezza immense.

L'infinito (di Giacomo Leopardi)

Investimento

In termini strettamente psicodinamici è la concentrazione di una certa quantità di energia pulsionale su un oggetto, su una parte del corpo, o su una rappresentazione mentale.
Nel nostro “dizionario” si riferisce alla capacità e possibilità, per l’uomo, di porsi in un atteggiamento di attenzione attiva nei confronti del mondo. Un atteggiamento che può oscillare tra il moderato interesse e la passione travolgente, appuntandosi su qualsiasi degli innumerevoli ambiti di azione umana; ma che, in ogni caso, è importante segno di vitalità del mondo psichico. Laddove, al contrario, il ritiro degli investimenti, il venir meno della capacità di investire, si configura come chiusura e rinuncia alla vita.
L’esperienza clinica ci indica che una certa attività - l’escursionismo è un esempio - per lo specifico contenuto e per il modo in cui viene proposta e organizzata, si può costituire, agli occhi del partecipante, come un ambito di azione e di esperienza verso cui è possibile tornare a mobilizzare quegli investimenti di attenzione, curiosità, desiderio che sembravano perduti e non venivano più dispiegati, come esito di un percorso di progressiva rinuncia ad aspetti dell’esistenza, probabilmente avvertiti come sempre più difficili da raggiungere e praticare.

Ipotermia

L'ipotermia, nel nostro caso l'ipotermia occasionale o accidentale, è una riduzione non programmata della temperatura (centrale) al di sotto di 35°C.
Si riconoscono almeno tre tipi di ipotermia:
IPOTERMIA LIEVE 35,0 – 32,0 °C
IPOTERMIA MODERATA 32,0 – 28,0 °C
IPOTERMIA GRAVE <28,0°C
e quattro stadi:
STADIO 1 paziente sveglio con brividi ( 35-32°C)
STADIO 2 paziente soporoso-sonnolento senza brividi (32-28°C)
STADIO 3 paziente incosciente (28- 24°C)
STADIO 4 paziente in arresto respiratorio (<24°C)
E' importante, per noi, sapere cos'è e come ci si difende da questa condizione in quanto le persone che entrano nei nostri progetti e nelle nostre esperienze sono persone che vanno incontro più facilmente di altre all'ipotermia. Per esempio sono persone che sono spesso incapaci di assumere comportamenti di adattamento all'ambiente esterno, spesso prendono ampie terapie, anche sedative, o bevono alcool, e possono avere deficit neuro-muscolo-scheletrici per periodi anche prolungati di inattività.
Noi dobbiamo sapere che, al ridursi della temperatura esterna, che può essere dovuta a vari fattori come camminare in terreni bagnati o sulla neve, la pioggia, il cadere in un ruscello, un vento che soffia forte e freddo, iniziano delle modificazioni fisiopatologiche che interessano il sistema cardiovascolare, il sistema respiratorio, il sistema nervoso centrale, la coagulazione, il metabolismo, via via crescenti.
La sintomatologia inizia intorno ai 35-32°C con sensazione di freddo, forte brivido, tachicardia, tachipnea, ipertensione, aumento del consumo di ossigeno. Spossatezza e difficoltà a muoversi. Si ha la ridistribuzione del calore a favore degli organi centrali, soprattutto cuore e cervello, e il concomitante raffreddamento della pelle e delle estremità dovuto a vasocostrizione. Può esserci rigidità muscolare, pressione arteriosa inizialmente più alta, aumento della diuresi, disartria e atassia, alterazione dello stato di coscienza.
Iniziando ad occuparci di persone in ipotermia la prima regola deve essere: estrema accortezza, evitando movimenti bruschi e forti cambiamenti di posizione. Ricordarsi che durante l'ipotermia, il cuore diventa suscettibile di aritmie: un improvviso flusso di sangue freddo proveniente dalla periferia, un riscaldamento corporeo rapido o potrebbe facilmente provocare improvvise aritmie cardiache, anche fatali. Si deve tenere conto da quanto tempo la persona è in ipotermia, se questa è avvenuta rapidamente (per es. immersione in acqua fredda) oppure lentamente. La prima cura deve essere arrestare la perdita del calore della persona e favorire il suo riscaldamento passivo, dopo aver sottratto la persona all'ambiente freddo. Bisogna ripararlo dal vento eventuale; è necessario rimuovere gli indumenti bagnati ed asciugarlo bene. Coprirlo con una coperta normale o con una coperta termica, o metterlo in un sacco a pelo; somministrare liquidi caldi molto zuccherati, controllare il polso all'arteria femorale o alla carotide per almeno un minuto. Utilizzare anche rimedi che apportino calore come borse di acqua calda o altra strumentazione come stufe o riscaldatori. Cercare di mantenere sveglia la persona fino all'arrivo dei soccorsi o in ospedale. Se il polso non va bene iniziare con il massaggio cardiaco. Abbassandosi la temperatura si avranno assenza di brivido, ipoventilazione, pupille midriatiche, assenza di riflessi, graduale scomparsa dell'attività cardiorespiratoria e muscolatura flaccida. Nell'ipotermia grave si ha il coma con la perdita delle funzioni vitali. Prima di arrivare a questo stadio, è assolutamente importante trasportare, con grande cura, la persona in un ospedale che abbia le risorse per queste situazioni, a volte molto complesse, anche se è distante da dove siamo.  Naturalmente la prevenzione è sempre la cura migliore, il che significa sempre prudenza. Non bisogna esporsi al freddo inutilmente; portarsi sempre dietro, ad esempio durante un viaggio in auto in inverno, coperte e thermos con bevande calde, perché un guasto al motore è sempre possibile. In caso di tempo instabile non bisogna dimenticare ombrelli, sciarpe, guanti e cappelli, e tenete sempre a disposizione indumenti impermeabili in caso di neve o di pioggia improvvise. Ultima indicazione: Alimentarsi adeguatamente, scegliendo cibi che scaldino il corpo.