(ottobre 2016)
a cura di Nicola G. De Toma, Vincenzo F. Scala, Vinicio Ruggiero


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P

Parole chiave

Si tratta delle parole chiave che uniscono il modo di fare di tutte le attività che vengono utilizzate per promuovere il rientro delle persone con un disagio mentale nella società delle persone vive. Delle persone, cioè, che sono in grado di pensare e di organizzarsi un’esistenza propria.

Comunicazione *
Comunicazione emotiva *
Condivisione delle emozioni
Consapevolezza di sé e degli altri *
Creatività
Emozione
Fiducia
Finalizzazione
Futurazione
GIOCO
Gruppo
Presa di coscienza della propria immagine corporea
Prevenzione
Progettualità
Proiezione ed azione dell’aggressività
Relazione
Risoluzione di problemi
Scelta e perseguimento di obiettivi comuni
Socializzazione

Ed anche:
RECIPROCITA’: intesa come creazione di relazioni altamente significative.
CONDIVISIONE: di progetti, esperienze, obiettivi, ma anche di emozioni e di sentimenti.
COLLABORAZIONE: in cui tutti fanno tutto per tutti, si matura insieme, con coscienza.
SOLIDARIETA’: che unisce e crea legami affettivi e di fiducia; un agire comune.
PARTECIPAZIONE: che significa esserci davvero.
CONTAMINAZIONE, che contiene tutte le precedenti.

Partecipazione

E’ l’esito positivo di un processo costruttivo, di tutto ciò che viene messo in opera.
Significa esserci dentro, prendere parte condividere un avvenimento, un progetto o una cosa qualsiasi.
Da un lato significa “prendere parte” ad un determinato atto o processo, dall’altro “essere parte” di un organismo, di un gruppo, di una comunità.

Pendenza (vedi anche equilibrio)

Inclinazione del terreno che, a seconda di come la si percorre, viene definita salita o discesa.
E’ caratteristica intrinseca del passeggiare in montagna il fatto di doversi misurare con un percorso che inevitabilmente (all’andata) sarà in salita.
Tuttavia la fatica di dover arrancare, per di più con uno zaino sulle spalle (“ma, mi servirà tutta ‘sta roba?”) ci fa spesso desiderare ardentemente un percorso pianeggiante (che magari incontreremo, ma per tratti, in genere, non molto lunghi…), almeno per riprendere fiato.
E la discesa? Si pensa spesso che la fatica sia finita una volta arrivati in cima; in fondo ora si tratta solo di scendere “comodamente”… e giù ruzzoloni, scivolate e accidenti alle povere gambe, già provate dalla faticosa ascesa, che non reggono più e non riescono a puntellare i nostri piedi incerti in cerca di un appoggio sicuro…

E una volta scesi riapprezziamo la comodità di muoverci abitualmente su una dimensione prevalentemente pianeggiante dove la maggior fatica spesso è ascendere…le scale di casa!
Si. Perché la pendenza ci confronta proprio con l’irruzione della dimensione verticale nella nostra esperienza. Non è un caso che l’escursionista della prima ora, che si accinge ad un’uscita, si informi sulla lunghezza in chilometri del percorso; ritenendo questo, in coerenza con i parametri di valutazione quotidianamente usati, un dato in sé significativo. L’esperienza gli insegnerà presto che, nella pratica escursionistica, questa informazione, da sola, è del tutto insignificante; assume valore soltanto in rapporto ad un altro dato, quello relativo al dislivello: la verticalità, appunto.

Progetto

Il progetto è tutto ciò che ci si propone di compiere. E’ l’ideazione di un lavoro, di un’attività.
E’, insieme, l’ideazione, la proposta e il piano per l’attuazione di uno scopo o il raggiungimento di un obiettivo.
E’ la predisposizione di ciò che è possibile in ordine a qualcosa. Il progetto può essere un anticipo di possibilità.